Oh
catanisi, unni semu junti,
'ntra
quali scaccu mattu semu misi!...
La
fami cca si cogghi junti junti
e
priparanu festi pri li 'ngrisi!...
Chi
festi e festi! Chisti sunnu cunti
ca
fôru mali fatti, sunnu 'mprisi
di
pazzi: Senza corda, 'ntra lu munti,
|
non
si va a ligna... e non si mori 'mpisi!...
Li
'ngrisi sunnu lordi, e su' riccuni,
ca
li stirlini l'ánnu a panza china
e
li vannu jttannu 'gnuni, 'gnuni;
mentri
ca nui, pulìti, ôcche stirlina...
sulu
l'avemu misa pri spilluni,
o
pri battagghiu, appisa a la catina!...
Nino Martoglio
|
Ebbene,
non ripeschiamo cadaveri!
Tutto
ciò che è stato giudicato dannoso anni or sono, continua ad esserlo ancora di
più oggi.
Che
incidenza hanno gli apicoltori siciliani sul mercato interno?
Molto
marginale.
Nel
2011, durante una campagna di campionamento di miele, realizzata dalla FAI a
scopo di controllo qualità, direttamente sui punti vendita e in tutte le
province siciliane, sono stati trovati e raccolti soltanto 48 campioni di altrettante aziende che risultano prodotti
e confezionati in Sicilia a fronte di 450 aziende apistiche censite. Il che
significa all’incirca il 10,5% dei produttori i quali da una statistica basata
sui dati del censimento regionale (fonte Assessorato Regionale) si ritrovano ad
avere una media ponderata di 185 alveari per apicoltore.
Se
guardiamo la totalità del miele presente sugli scaffali della GDO, circa il 70%
del miele proposto o non è di origine siciliana o è dichiarato siciliano ma
confezionato in altre regioni.
Tradotto
per il volgo tutto questo significa che economicamente non contiamo una mazza
anzi, contiamo quanto il due di mazze quando la briscola è a denari.
Veramente
qualcuno può pensare che un eventuale IGP Sicilia per il miele siciliano può
migliorare la situazione economica de produttori siciliani?
L’ipotetico
IGP Sicilia darebbe una ulteriore patente di originalità a quelle aziende
nazionali che da sempre comprano in Sicilia miele sfuso lo confezionano, in
sedi al di fuori del territorio Siciliano e lo commercializzano in Sicilia, i
produttori siciliani perderanno ancora di più quel valore aggiunto che deriva
dalla commercializzazione del prodotto.
Poiché
criticare è facile ma proporre è più
difficile, ecco una proposta alternativa.
Diamo
a tutti i produttori di qualsiasi dimensione aziendale, la possibilità di
confezionare e vendere direttamente il proprio miele.
Immaginate
la potenza della dicitura in etichetta “invasettato dall’apicoltore” ?
Andiamo
incontro al consumatore che sempre di più è alla ricerca della qualità
garantita, e quale maggiore garanzia si può dare oltre a esporsi di persona?
Tanti
piccoli, dinamici e motivati produttori hanno, nel piccolo e medio raggio
territoriale, molte possibilità di concorrere con i grandi confezionatori.
Parliamo di basso costo di distribuzione, nessuna intermediazione, percezione
diretta dell’andamento di mercato.
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