Ape Sicula, si apre uno spiraglio sul suo futuro
Abbiamo assistito e partecipato alla celebrazione di un rito di apparente ordinaria amministrazione, la presentazione di un progetto.
Dobbiamo ricordarci di questa data, 14 gennaio 2012, che ha visto riuniti apicoltori, convenuti da ogni parte della Sicilia, con le più diverse motivazioni ed atteggiamenti di curiosità, interesse, speranza, avversione.
Il progetto di salvaguardia, selezione e diffusione dell’ape Sicula finanziato dalla Regione Sicilia, ha fatto emergere le due anime della Sicilia Apistica che, con un dibattito dai toni accesi, si sono confrontate non tanto sul piano tecnico o scientifico ma piuttosto sul piano dell’interesse economico.
Il dibattito, al di la della volontà dei partecipanti, è servito a fare emergere chiaramente un fatto di fondamentale importanza che è sotto gli occhi di tutti, “è il connubio ape-clima-territorio che detta le regole del gioco” l’qpicoltore, che si pone come il fruitore, è in effetti, da questo punto di vista, soltanto un fattore di disturbo.
La selezione naturale che agisce costantemente in tempi inimmaginabili di migliaia e, in qualche caso, di milioni di anni, ha lavorato per rendere compatibili l’ambiente e l’ape in un equilibrio instabile perché in continua lenta evoluzione. L’apicoltore, spesso con un atteggiamento ridicolmente inadeguato da Padre Eterno, ha lavorato molto per sovvertire l’ordine delle cose.
Il dibattito seguito all’esposizione del progetto ha affermato un principio, il rispetto della bio diversità si traduce in una opportunità economica per chi si sa inserire con intelligenza nell’equilibrio naturale creando una nuova alleanza ape-clima-territorio-apicoltore.
La Sicilia climatica ha due aspetti fondamentali, quello della Sicilia Sud-Occidentale più vicino al clima Nord-Africano e quello della Sicilia Nord-Orientale più simile al clima delle regioni meridionali italiane, in questi due territori si esprimono al meglio i due differenti tipi di api.
Mai si è visto, a memoria d’uomo, un apicoltore della Sicilia Orientale transumare con le sue api nella Sicilia Occidentale e neanche il contrario.
Ciascuno di noi, contadino, professionista o ciabattino che sia, preferisce operare in un contesto che conosce, in cui si muove con più sicurezza, a questa regola non sfugge l’apicoltore e anche da qui nasce la diversa scelta delle api più adatte all’ambiente che conosciamo e che, fortunatamente per noi, esistono l’Ape Sicula e l’Ape Ligustica. Fare la storia di come l’Ape Ligustica sia arrivata in Sicilia va al di la degli scopi di questo scritto, si può dire semplicemente che ci sono state nel secolo scorso diverse occasioni, determinate anche da motivazioni economiche, che ne hanno favorito l’importazione.
Ora, chi pensa che il progetto di selezione e salvaguardia dell’Ape Sicula possa in qualche modo interferire o addirittura danneggiare l’apicoltura dell’isola, mostra di non avere consapevolezza delle motivazioni delle sue scelte di lavoro e di vita.
Dal convegno è emerso chiaramente che non ci sono motivi di preoccupazione e di contrasto, la conformazione dell’isola, le conseguenti attuali scelte professionali, la forte passione per il mestiere e l'altrettanto forte campanilismo degli apicoltori, sono la migliore garanzia per uno sviluppo parallelo ed indipendente dell’Apicoltura Siciliana nelle sue grandi aree, Orientale ed Occidentale.
Vincenzo Stampa
IL PROGETTO
Il progetto di salvaguardia e diffusione dell'Ape Sicula
Per dare seguito, con coerenza, a quanto da me pubblicamente affermato durante il dibattito seguito alla presentazione del programma di salvaguardia e diffusione dell’Ape Sicula, il 14 gennaio a Palermo, vi illustro in modo sintetico la modalità della sua attuazione, così come l’abbiamo appreso dai relatori del convegno. Vi anticipo che in allegato trovate il modulo per la manifestazione di interesse a partecipare al progetto, da inviare entro il 15 febbraio 2012.
Le azioni che qualificano il progetto sono:
- Ampliamento della variabilità genetica
- Realizzazione di un database di caratteristiche genetiche
- Creazione di stazioni di fecondazione protette
- Sviluppo di una rete di competenze tra le istituzioni coinvolte
- Creazione di un’associazione di apicoltori, allevatori e utilizzatori dell’Ape Sicula
- Formazione di esperti nelle tecniche di allevamento, mantenimento e diffusione dell’ape sicula
- Sviluppo di indicazioni gestionali per la salvaguardia della biodiversità
Il progetto è finanziato dalla Regione Sicilia e sono coinvolti:
CRA-API, Amodeo Carlo, Slow Food, Istituto Zooprofilattico della Sicilia, Università di Palermo, Università di Catania.
Il programma si articola su tre anni.
1° anno
- Individuazione di zone di reintroduzione e di fecondazione
- Raccolta di campioni di api e analisi per la verifica della popolazione esistente nelle aree proposte
- Ricerca di ceppi residui di Ape Sicula
- Distribuzione di celle reali
- Supporto tecnico per verifiche
- Raccolta di campioni di miele
2° anno
- Raccolta campioni di api
- Distribuzione di celle reali
- Creazione di un database
- Osservazioni etologiche
- Raccolta campioni miele
- Seminario tecnico
- Corso esperto apistico
3° anno
- Si prosegue l’attività del 2° anno
- Completamento del database
- Divulgazione dei risultati
Tutti gli apicoltori siciliani si possono proporre come partecipanti, compilando e spedendo il modulo qui si seguito pubblicato
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