20 febbraio 2015
Da
alcune provincie Siciliane ci giungono notizie di furti di alveari da
qualche unità fino ad apiari completi, questo fenomeno ha una valenza
nazionale come riportato anche sul sito della FAI.
L’ultima segnalazione ci giunge dalle campagne nei dintorni di Trapani, dove un giovane apicoltore ha subito il furto di una ventina di alveari in due riprese.
I furti sono stati regolarmente denunciati all’Arma dei Carabinieri. Abbiamo le foto degli alveari trafugati che si sospetta siano destinati alla vendita a serricoltori.
Foto 1 alcuni tipi di alveare
Foto 2 panoramica degli alveari trafugati
Ricordando che il possesso di oggetti rubati comporta la denuncia per ricettazione, salvo a dimostrare un acquisto in buona fede, chiediamo a tutti la massima allerta e
vi invitiamo a denunciare la presenza di alveari di provenienza sospetta alle autorità locali.
Grazie in anticipo per la collaborazione.
Furti di alveari ALLERTA generale
L’ultima segnalazione ci giunge dalle campagne nei dintorni di Trapani, dove un giovane apicoltore ha subito il furto di una ventina di alveari in due riprese.
I furti sono stati regolarmente denunciati all’Arma dei Carabinieri. Abbiamo le foto degli alveari trafugati che si sospetta siano destinati alla vendita a serricoltori.
Foto 1 alcuni tipi di alveare
Foto 2 panoramica degli alveari trafugati
Ricordando che il possesso di oggetti rubati comporta la denuncia per ricettazione, salvo a dimostrare un acquisto in buona fede, chiediamo a tutti la massima allerta e
vi invitiamo a denunciare la presenza di alveari di provenienza sospetta alle autorità locali.
PUBBLICHEREMO OGNI SEGNALAZIONE
Grazie in anticipo per la collaborazione.
Colombaia, ci si interroga sul
suo futuro
Il
presidente dell’associazione “Salviamo la Colombaia“, Luigi Bruno, torna
a sollecitare, con una lettera indirizzata ai competenti vertici regionali, la
costituzione di un tavolo tecnico di lavoro che si occupi di definire le
procedure per la gestione del castello della Colombaia, per la creazione di un
passaggio pedonale che colleghi l’isolotto su cui sorge con la terraferma, e
per la sua ristrutturazione definitiva.
Già con una nota dello scorso 14 giugno veniva chiesto alla Regione di
“conoscere quali avrebbero potuto essere le modalità per sbloccare un iter
particolarmente farraginoso” ma, dopo quattro mesi, non è stato dato alcun
riscontro “ad una semplice richiesta che avrebbe potuto soddisfare le esigenze
dei cittadini trapanesi nonché quelle di una associazione che lavora da ben
dodici anni per la tutela della Colombaia”.
L’associazione “Salviamo la Colombaia” sottolinea che, allo stato attuale, “non
si parla di ristrutturazione definitiva (fondi UE 2014/2020), non si parla di
una seria progettualità per l’uso che se ne dovrà fare, non si parla di
passaggio pedonale, non si parla di una gestione che prima di tutto eviti i
vandalismi e poi consenta un flusso turistico di tutto rispetto”.
“Siamo entrati – prosegue Bruno – nel limbo delle autorizzazioni, dei permessi
e di quant’altro necessario per dare vitalità ad un sito che non riesce a
decollare. Cosa l’Assessorato ai Beni culturali cosa intende fare della
Colombaia?”. Il presidente si chiede perchè “nelle more della ristrutturazione
definitiva, di la da venire, non assegnarne la gestione a chi può mantenerla
fruibile per dare la possibilità a cittadini, turisti e studiosi di visitarla e
per ottenere un castello aperto a tutti?”.
Sempre sul tema dello stato attuale della Colombaia è giunta alla nostra
redazione la “lettera aperta” di un cittadino, Agostino Panitteri,
di cui pubblichiamo ampi stralci.
“Desidero raccontarvi – scrive il nostro lettore – che quando ero bambino
chiedevo a mia madre cosa fosse quella torre in mezzo al mare. Lei cominciava a
narrarmi di Amilcare Barca e delle guerre puniche ed è riuscita tanto ad
appassionarmi, che nel tempo, ho conservato la passione per questo monumento,
seguendone le varie vicende, quando nel 1965 venne completamente chiuso [...]
ai nostri giorni, quando qualcuno si è deciso che era tempo di fare dei lavori
di messa in sicurezza. Francamente ho plaudito molto – prosegue Panitteri – e
credo che la stessa cosa sia avvenuta per molti trapanesi, amanti della propria
terra. In questi lavori addirittura è stato progettato un impianto
d’illuminazione, senza costi aggiuntivi di bolletta per i trapanesi, perché il
tutto alimentato dalle così dette energie alternative, e allo stesso tempo
pulite. Devo dirvi che splendore, vedere questo monumento, la sera e la mattina
presto, illuminato”.
“Da un po’ di tempo – si legge ancora nella lettera – io che tutte le sere e le
mattine davo un’occhiata, mi sono accorto che adesso “IL FARO” è spento, come
mai? L’illuminazione è alimentata con energia eolica o fotovoltaica, e le
fonti, il sole e il vento, sono eventi che non mancano mai dalle nostre parti,
e allora? Vuoi vedere che nel progettare tale impianto si sia fatto troppa
economia, e quindi, sia i pannelli sia i totem non sono sufficienti? Oppure un
errore di progettazione? Diceva un politico che a pensar male si fa peccato, ma
il più delle volte ci si indovina. Con molta franchezza vorrei aver fatto solo
peccato, poiché spero che La Colombaia ritorni a essere illuminata”.
“Illuminata, non solo con le lampade – conclude il nostro lettore – ma dandone
una destinazione d’uso, in modo che possa essere il nostro biglietto da visita
per attirare ancora più turisti, questo significa creare posti di lavoro, e di
questi tempi, sarebbe davvero, una manna dal cielo”.
28 ottobre 2014
Catania, Pupi e Pupari una storia appesa ai fili
Il teatro – museo dell’Opera dei Pupi di tradizione catanese, allestito due anni e mezzo fa nei locali di Vecchia Dogana, non esiste più. I Fratelli Napoli, maestri pupari catanesi giunti alla quinta generazione, malgrado il loro totale impegno nel proseguire tra innumerevoli difficoltà l’attività concordata con i dirigenti della srl di riferimento potrebbero non operare più. L’importanza storico culturale dell’Opera dei pupi,
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27 novebre 2013
Pesticidi. La matematica per salvare le api
8 novembre 2013
L’esposizione a deboli dosi di alcuni pesticidi – detti neonicotinoidi – può condurre al declino le colonie di insetti sociali.
I lavori di John Bryden (Royal Holloway University of London), che saranno pubblicati il mese prossimo nella rivista Ecology Letters, si aggiungono a altri per mostrare che gli effetti dei pesticidi sistemici possono manifestarsi in maniera sub-letale : possono provocare il crollo delle colonie d’insetti senza avere effetto mortale acuto su ciascuno degli insetti del gruppo.
L’originalità dei lavori di Bryden e dei suoi co-autori si basa sulla costruzione di un modello matematico capace di simulare la reazione di una colonia di api o calabroni a uno stress sottile ma cronico.
La letteratura scientifica cita diversi effetti sub-letali sulle api : deficit della capacità riproduttiva, della capacità cognitiva, dell’immunità, … Gli autori hanno integrato questi parametri a un modello di dinamica delle colonie.
“Le colonie di api dipendono dall’efficacia della cooperazione fra una moltitudine di api operaie e compiti come il bottinare, il regolamento termico del nido e la cura della covata sono essenziali per mantenere e migliorare la funzionalità della colonia – scrivono i ricercatori.
I ricercatori hanno cercato di controllare sperimentalmente la capacità del loro modello matematico nel descrivere l’evoluzione di colonie di calabroni sottoposti a deboli dosi quotidiane di imidacloprid – uno degli insetticidi neonicotinoidi fra i più usati al mondo.
L’esperimento è stato condotto durante 42 giorni. Nei primi 20 giorni le colonie trattate e le colonie testimoni hanno avuto una dinamica simile : la loro taglia è aumentata regolarmente e costantemente. La divergenza interviene dopo le prime tre settimane. Le colonie trattate declinano, mentre le colonie testimoni continuano a crescere.
Secondo il modello matematico dei ricercatori, uno stress chimico limitato ma costante può essere sopportato dalla colonia sino a un dato momento. Arrivati a questo limite, cambiamenti minimi – non necessariamente legati al pesticida – possono portare la colonia in una spirale di declino che porterà alla sua scomparsa.
“Se lo stress rimane sotto la soglia, la colonia può continuare a crescere – scrivono gli autori – Il nostro modello può spiegare gli aspetti enigmatici delle debolezze delle colonie di api e fa risaltare il ruolo importante dello stress sub-letale nel loro declino.”
“Questi lavori non costituiscono una prova biologica ma sono piuttosto un mezzo che eventualmente permette di capire come le cose possono accadere – riassume uno scienziato – Sono già stati costruiti una decina di modelli analoghi.”
Lo studio britannico mostra, come già altri in precedenza, l’inadeguatezza dei protocolli regolamentari di test che permettono la messa sul mercato dei pesticidi. Determinano solo le dosi letali, senza valutare gli effetti sottili prodotti da un’esposizione cronica a dosi non mortali.
(Le Monde.fr)
24 settembre 2013
Varroa: Ministero della Salute conferma l’obbligo di Denuncia
leggi la notizia e i relativi documenti
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Seminario APISCAMPUS 2013 Roma, 24-25 Maggio 2013
FAI-Federazione Apicoltori Italiani, CRT – Centro di Riferimento Tecnico per l’Apicoltura Servizio di assistenza tecnica attivato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Seminario APISCAMPUS – Seconda annualità (2013)
SALVAGUARDIA DELL’APE ITALIANA (Mellifera ligustica, siciliana e api autoctone delle zone di confine)
Sala Arrigo Serpieri – Corso Vittorio Emanuele II, 101
Sala Arrigo Serpieri – Corso Vittorio Emanuele II, 101
FAI SICILIA ha assicurato la partecipazione di quattro tecnici qualificati e di alto profilo organizzativo in rappresentanza degli apicoltori delle province di Agrigento ,Palermo. Ragusa, Trapani e di due relatori che tratteranno rispettivamente:
- Tutela, salvaguardia e valorizzazione dell’Ape Sicula.
Carlo AMODEO – Apicoltore e Presidente Associazione Allevatori Ape Siciliana
- Creazione e gestione di una “banca” delle regine feconde.
Vincenzo STAMPA – Allevatore di Api Regine e Presidente di FAI-Sicilia
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10 maggio 2013
Corsi di aggiornamento in apicoltura
FAI Sicilia - Federazione Apicoltori Italiani, ha organizzato una serie di incontri
formativi rivolti agli apicoltori delle
provincie di Trapani-Palermo, Agrigento, Ragusa, con lo scopo di istruire gli
apicoltori sul controllo sanitario degli alveari con metodi
naturali.
Il progetto è realizzato con il finanziamento del Reg. CE. 1234,
gestito dall’Assessorato Regionale Delle Risorse Agricole e Alimentari.
Per ogni
provincia si terranno tre incontri teorico-pratici, nel periodo maggio-giugno, con
l’intervento di Veterinari, Agronomi e esperti apicoltori dell’associazione FAI
SICILA, nelle sedi di
Castellammare del golfo (TP), Sciacca (AG), Chiaramonte
Gulfi (RG).
Si parlerà del controllo sanitario degli alveari, di lotta alla
varroa con metodi biologici, di tecniche di conduzione degli alveari per il
miglioramento della produzione e della qualità del miele.
La
partecipazione è gratuita per gli associarti a FAI SICILIA,
a ciascun partecipante sarà dato in omaggio un testo di apicoltura a scelta tra quelli proposti durante lo svolgimento del corso.
a ciascun partecipante sarà dato in omaggio un testo di apicoltura a scelta tra quelli proposti durante lo svolgimento del corso.
Tutte
le informazioni sui programmi e sul calendario degli incontri si possono
trovare sul sito www.sicilia.federapi.biz oppure telefonando ai numeri
Castellammare:
3334728853
Sciacca:
3281424205
Chiaramonte:
3298981230
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03 aprile 2013
Per i patiti del trattamento acaricida.
Un nuovo prodotto acaricida si affaccia al mercato, messo a punto dalla statunitense BetaTech società leader nella estrazioni di sostanze naturali ad azione nutraceutica, funzionale e medicamentosa; speriamo bene!
26 febbraio 2013
APIMELL 2013: Convegno FAI sul Benessere dell’Ape italiana
Sono passati in un attimo gli anni che vanno dalla nascita dell’APIMELL alla celebrazione di questo suo 30° anniversario! Ciò che ancora sorprende è la vivacità che l’apicoltura italiana ha espresso, la capacità di crescita dimostrata, giorno dopo giorno, da un comparto produttivo non più “minore”, com’era classificato all’inizio di questo nostro viaggio
12 febbraio 2013
Le api esistono, così come noi le conosciamo, da centinaia di migliaia di anni e nel loro patrimonio genetico portano la memoria del loro passato e di tutte quelle strategie strutturali e comportamentali che hanno messo in campo per sopravvivere e che le hanno condotte fino a noi.
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Le api esistono, così come noi le conosciamo, da centinaia di migliaia di anni e nel loro patrimonio genetico portano la memoria del loro passato e di tutte quelle strategie strutturali e comportamentali che hanno messo in campo per sopravvivere e che le hanno condotte fino a noi.
La penisola Italica si sviluppa da nord a sud per 1400 chilometri dal 37° al 47° parallelo circa. Inoltre la catena montuosa che la divide in due parti nel senso della lunghezza, produce ulteriori diversità climatiche in corrispondenza di ogni parallelo.
In ogni regione, in ogni provincia, in ogni valle, c’è un tesoro : l’ape locale che è lì, ed è così, semplicemente per il fatto di essere la forma più adatta a vivere in quel luogo.
L’apicoltore ha la possibilità di coltivare e perpetuare questo tesoro se non per amore almeno per interesse.
A difesa di questo patrimonio è nata, sotto gli auspici della FAI-Federazione Apicoltori Italiani, l'Associazione Italiana Selezionatori ed Allevatori di Api Regine, in breve denominata AISAAR.
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Anche quest'anno il Presidente dell'Associazione Salviamo la colombaia, Rag. Luigi Bruno invita la Cittadinanza a diventare soci dell'Associazione per offrire la propria collaborazione e la propria disponibilità per esprimere le idee sul futuro della Colombaia, ed essere informati su ciò che avviene, e dare manforte in una battaglia che è ancora aperta su tutti i fronti.
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07 gennaio 2013
L'Apicoltura Siciliana si arricchisce di un nuovo strumento, da oggi è online il sito dell'associazione Regionale
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20 dicembre 2012
Il Bando relativo al regolamento Comunitario 1234/2007 mette a disposizione degli apicoltori siciliani, per l’annualità 2012-2013, la somma di € 458.147,00 il 23% in più rispetto all’annata precedente in cui la somma disponibile era stata di € 372.093,00.
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18 dic. 2012
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MARCHE:
APPROVATA LA LEGGE REGIONALE SULL’APICOLTURA
Scritto
da com/bat
(AGENPARL)
- Roma, 15 nov - “Le disposizioni approvate a tutela dell’apicoltura nelle
Marche sono un passo ulteriore verso la preservazione della biodiversità
espressa dal nostro territorio. Le api non solo hanno un ruolo
importante
nel settore agricolo mediante la produzione di miele, pappa reale, polline,
propoli e cera, ma svolgono anche una funzione fondamentale nella regolazione
dei cicli dell’ecosistema, messa in pericolo dall’uso dei fitofarmaci”. Il
vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, commenta così
l’approvazione della legge regionale sull’apicoltura da parte dell’Assemblea
legislativa. Le disposizioni approvate prevedono la collaborazione tra Stato e
Regione nella predisposizione di un sistema amministrativo e di controllo del
settore apistico. Il quadro di riferimento è la legge statale 313 del 2004, che
definisce l’apicoltura come attività d’interesse nazionale, introducendo uno
status giuridico ben definito per l’apicoltore. Vengono infatti distinte le tre
figure di apicoltore, imprenditore apistico e apicoltore professionista,
prevedendo l’obbligo di denuncia degli apiari e alveari esistenti e quello di
inizio attività. Presupposti, questi, necessari per poter accedere agli
incentivi
dedicati
al settore. Con la presente legge la Regione regolamenta l’uso dei fitofarmaci
in fioritura e il relativo controllo sulle morie di api, disciplina il
nomadismo regionale ed extra regionale e lo spostamento di alveari in genere.
Le funzioni di carattere sanitario, la vigilanza sullo stato degli apiari e i
relativi adempimenti amministrativi saranno svolti dai servizi veterinari delle
ASUR, mentre la valorizzazione del miele e degli altri prodotti dell’alveare
saranno di competenza dell’Assam (Agenzia per i servizi settore
agroalimentare). La legge
prevede
interventi di informazione e comunicazione per gli operatori del settore e
stabilisce il limite tra attivita’ apistica svolta in regime di autoconsumo
(circa l’80 per cento nella nostra regione sono apicoltori amatoriali) e l’attivita’
svolta a fini commerciali. Viene inoltre istituita la Commissione apistica
regionale quale organismo deputato ad esprimere pareri e proposte relative alle
finalita’ della legge e ai piani di profilassi ed interventi
sanitari
sugli alveari.
AgenParl
- Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica 17/11/12 18.15
http://www.agenparl.it/articoli/news/regionali/20121115-marche-approvata-la-legge-regionale-sull-apicoltura/stampa
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Sabato 8 dicembre 2012, alle ore 18.30, si inaugura presso il Museo Torre di Ligny la mostra “Platimiro Fiorenza. Rosso Corallo Tra Sogno e Materia”,
posta sotto il Patrocinio del Comune di Trapani e dell’Assessorato alle Strategie di Sviluppo e alle Politiche Sociali.
Grazie alla Mostra Personale dedicata a Platimiro Fiorenza la città di Trapani rende omaggio a un grande maestro capace di rinnovare l’arte antica del corallo. La Mostra presenta un corpus di raffinati manufatti realizzati dal maestro d’arte trapanese Platimiro Fiorenza, tra gli ultimi artigiani di una lunga tradizione, capace di tenere alta l’attenzione per la cultura del corallo.
In occasione dell’evento verrà realizzato il catalogo, edito da Margana Edizioni, “Platimiro Fiorenza. Rosso Corallo tra Sogno e Materia”, a cura di Cristina Costanzo.
La mostra, a cura di Rosadea Fiorenza, sarà visitabile sino al 23 dicembre 2012.
Orari: Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30.
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Psilla degli Eucalipti - trovato Antagonista in Sicilia
COMUNICATO STAMPA/ PRESS RELEASE
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IL PARASSITOIDE PSYLLAEPHAGUS BLITEUS È ARRIVATO IN SOCCORSO DEGLI EUCALIPTI CONTRO LA PSILLA GLYCASPIS BRIMBLECOMBEI
Nel settembre 2011, a soli due mesi dal ritrovamento in Sicilia della temibile psilla dal follicolo bianco ceroso (Glycaspis brimblecombei) su Eucalyptus camaldulensis, tre entomologi del Dipartimento DEMETRA dell’Università di Palermo, Virgilio Caleca, Gabriella Lo Verde e Matteo Maltese hanno trovato per la prima volta in Italia l’imenottero encirtide Psyllaephagus bliteus, parassitoide specifico della psilla, anch’esso d’origine australiana.
Tale ritrovamento in Sicilia riveste un notevole interesse perché nei paesi dove il parassitoide P. bliteus è stato introdotto per la lotta biologica nei confronti della psilla (California, Messico, Cile), la sua introduzione e successiva graduale diffusione hanno garantito un soddisfacente controllo di questo fitofago, che in Italia ha suscitato grande preoccupazione soprattutto tra gli apicoltori per il drastico calo quali-quantitativo del miele di eucalipto, dovuto al grave deperimento causato sulle piante infestate.È interessante sottolineare che la diffusione di questo antagonista naturale specifico è da ritenere accidentale, come già avvenuto in precedenza in Nuova Zelanda, Brasile, Marocco e Spagna. Probabilmente P. bliteus è stato veicolato insieme alla specie ospite.La diffusione spontanea di questo parassitoide esotico consente di superare la situazione paradossale determinata dalla normativa recentemente introdotta in Italia che vieta tassativamente l’introduzione di specie esotiche, senza prevedere alcuna specifica deroga per l’introduzione controllata di specie utili e necessarie per il controllo biologico di specie dannose.
Il monitoraggio in Sicilia e in Italia sulla diffusione del parassitoide e sulla sua efficacia nel controllo della psilla si continuerà in collaborazione con le Università di Napoli “Federico II” (prof. Stefania Laudonia) e di Catania (prof. Carmelo Rapisarda) e il Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, tramite la sua struttura specialistica “Servizio Fitosanitario Forestale”, nell’ambito di una Convenzione inerente il monitoraggio fitosanitario dei boschi demaniali.
Prof. Virgilio Caleca, Dott.ssa Gabriella Lo Verde, Dott. Matteo Maltese
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
_____________________________
Virgilio Caleca, Ph.D.
Professore Associato in Entomologia generale e applicata (AGR/11)
Dipartimento DEMETRA, Università di Palermo
Viale delle Scienze, Edificio 5, 90128 Palermo, Italia
Tel. +39 09123896019, Mobile +39 3208397078
Fax +39 0916515531, Email: virgilio.caleca@unipa.it
THE PARASITOID PSYLLAEPHAGUS BLITEUS ARRIVED IN ITALY.
THIS WILL HELP EUCALYPTS TO CONTROL THE RED GUM LERP PSYLLID GLYCASPIS BRIMBLECOMBEI
In September 2011, two months after the recovery in Sicily of the harmful red gum lerp psyllid Glycaspis brimblecombei on Eucalyptus camaldulensis, three entomologists of DEMETRA Department of the University of Palermo (Virgilio Caleca, Gabriella Lo Verde e Matteo Maltese) recorded for the first time the Australian encyrtid wasp Psyllaephagus bliteus, specific parasitoid of the psyllid.
This recovery finds a remarkable interest because where P. bliteus has been released in classical biological control programs against the red gum lerp psyllid (California, Mexico, Chile), the presence and gradual diffusion of the parasitoid allowed a satisfactory control of this pest, which can heavily damage the eucalyptus trees and mostly worried Italian beekeepers because of the dramatically lower quality and quantity of eucalyptus honey.
The arrival of this specific natural enemy is due to an accidental introduction, probably together with its host, as already happened in New Zealand, Brazil, Morocco and Spain, without any previous release of the parasitoid.
In this particular case, the spontaneous diffusion of this exotic parasitoid allows to solve the paradoxical situation due to a recent Italian law, which currently prohibits the introduction of any exotic species, even if useful and essential for biological control of pests.
The monitoring on the diffusion of the parasitoid in Sicily and Italy, and on its effectiveness in controlling the psyllid is going on in collaboration with the universities of Naples “Federico II” (prof. Stefania Laudonia) and Catania (prof. Carmelo Rapisarda), partially funded by Azienda Foreste Demaniali of Sicilian Region (project on forest monitoring).
Prof. Virgilio Caleca, Dr. Gabriella Lo Verde, Dr. Matteo Maltese
For further information contact:
_____________________________
Virgilio Caleca, Ph.D.
Professore Associato in Entomologia generale e applicata (AGR/11)
Dipartimento DEMETRA, Università di Palermo
Viale delle Scienze, Edificio 5, 90128 Palermo, Italia
Tel. +39 09123896019, Mobile +39 3208397078
Fax +39 0916515531, Email: virgilio.caleca@unipa.it
Regione Sicilia : la dotazione all'Apicoltura del Reg 1234 è calata del 30%
Il concorso sul mondo delle api per oltre 2500 studenti della provincia
I prodotti sortinesi piacciono a Chatillon, alla "Sagra del Miele"
Corso Teorico Pratico di Apicoltura 2012 - 2013 nel Parco della Valle dei Templi di Agrigento
Ad Acquasanta Terme il primo corso di apicoltura