Figura 1: provincia di Trapani
L’osservazione
della stessa natura ci porta a queste considerazioni.
Infatti
immediatamente dopo le prime piogge, assistiamo alla germinazione di alcune
piante erbacee, una vera e propria esplosione, che hanno un comportamento
vegetazionale di tipo desertico; infatti esse vanno in fiore subito dopo la emissione
di qualche foglia, dando origine ad una fioritura molto prolungata fin tanto
che la disponibilità idrica lo permette. Si tratta di due specie tipiche la “sinacciola”
diplotaxis erucoides,
Figura 2: sinacciola
e il “ciuri calennula” calendula arvensis,
Figura 3: ciuri calennula
specie
tappezzanti che colonizzano di preferenza i terreni ad uliveto e vigneto . Sono
la prima fonte di nettare e polline per gli alveari dopo la lunga carestia
estiva e, grazie alla temperatura favorevole, le api ne approfittano
grandemente. L’unica variabile è l’incertezza dell’arrivo delle prime piogge
che anno dopo anno continuano a ritardare tanto che negli ultimi sessanta anni
siamo passati dalla metà di agosto alla fine di ottobre. Una cosa interessante
è la competizione tra le due specie, sicuramente governata dalle condizioni
pedo-climatiche, tanto che assistiamo nello stesso areale, anno dopo anno, alla
prevalenza dell’una specie sull’altra ed alle volte alla loro convivenza.
Figura 4: consociazione spontanea
Un
fatto rimane incontestabile, la prorompente forza vitale finalizzata alla
perpetuazione della specie.
Un
aspetto di gande interesse apistico è dato dal comportamento vegetazionale
della “sinacciola” la cui fioritura è particolarmente prolungata come si vede
nella foto;
sulla
infiorescenza della stessa pianta sono presenti i baccelli in diverso stato di
maturazione e l’apice fiorito. Questa fioritura contribuisce grandemente allo
sviluppo di quella covata che darà origine alle api invernali.
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