Introduzione
L’apicoltura intensiva non può fare a
meno dell’alimentazione degli alveari se vuole raggiungere lo scopo della
massima produzione in senso generale.
Lo scopo tradizionale
dell’alimentazione è quello di mantenere in equilibrio l’alveare cioè di
assicurare costantemente la presenza di api di tutte le età così da non
pregiudicare lo svolgimento delle funzioni indispensabili alla vita
dell’alveare stesso.
Però, l’alimentazione, se usata con
criterio in funzione di un programma di conduzione prestabilito, può assolvere
compiti diversi in funzione della qualità, della quantità e dell’epoca di
somministrazione.
Occorre precisare che, in via del
tutto generale, l’alimentazione solida ha l’effetto di stimolare la
deposizione, mentre l’alimentazione liquida serve principalmente alla
ricostituzione delle scorte.
Ovviamente, poiché la natura non ama
camminare sui binari, queste rigide indicazioni possono essere tranquillamente
sovvertite, se questo può portare ad un vantaggio produttivo, purché si sappia
esattamente quali sono le modifiche e le conseguenze a cui va incontro
l’alveare.
Produzione di bottinatrici
Premesso che ogni apicoltore dovrebbe
avere un preciso calendario delle fioriture, valido per le aree di pascolo dei suoi alveari, in vista del
raccolto, egli ha interesse a sviluppare enormemente la popolazione di
bottinatrici.
Si può programmare un’alimentazione
con semplice candito, iniziando ad alimentare 45 giorni prima della prevista
fioritura produttiva, a condizione che l’alveare abbia abbondanti provviste di
miele e polline, sospendendo poi la somministrazione15 giorni prima della
fioritura stessa.
Ciò che succede può essere letto
nella seguente tabella:
Alimentazione con candito
Da 0 ..................21............
al 30° giorno
Incremento delle nascite
dal
21°...................41.......... al 51° giorno
Incremento delle
bottinatrici
dal 41°.............................. al 71° giorno
Spiegazione della tabella
A partire dal 21° giorno, dall'inizio
dell'alimentazione, si ha l'incremento della popolazione che continua per
trenta giorni e quindi fino al 51° giorno.. Venti giorni dopo la nascita, cioè
al 41° giorno dall'inizio dell'alimentazione, le giovani api cominciano a
diventare bottinatrici il cui numero incrementa sempre, per i successivi trenta
giorni, fino al 71° giorno dopo l'inizio dell'alimentazione.
Difficilmente una fioritura
produttiva ha una durata superiore a 30 giorni, questo è uno dei motivi per cui
non vi è interesse a prolungare la stimolazione con candito, il secondo motivo
è che si corre il rischio di stimolare la sciamatura, ed infine non vi è
interesse ad avere una grossa estensione di covata aperta durante la fioritura
perché questo significa alti consumi di nettare.
Abbiamo tradotto in vantaggio uno
squilibrio nella popolazione rappresentato dall’anomalo incremento delle covate
durante un periodo di scarso raccolto. Nel caso in cui l’importazione di
polline, nel periodo precedente il raccolto, sia insufficiente, si può
utilizzare il candito proteico che contiene 4g. per Kg. di caseina solubile,
facilmente reperibile presso i rivenditori di prodotti per l'enologia.
Attenzione!
Le famiglie sottoposte allo stimolo
con candito devono avere scorte di miele e polline sufficienti a sostenere lo
sviluppo della covata, infatti, il solo candito non basta a soddisfare le
esigenze alimentari della covata, in caso di scorte di miele insufficienti è
più utile alimentare con sciroppo di zucchero invertito nel rapporto
zucchero/acqua di 1/1.
Preparazione del candito
Il candito a freddo si prepara
mescolando, con un’impastatrice meccanica, 25 kg. di zucchero impalpabile con 8
kg. di miele di produzione propria, preventivamente riscaldato fino
all’ebollizione. Si aggiungono 3 g. di acido citrico per Kg di candito, durante
la fase di impasto, allo scopo di facilitare l’inversione dello zucchero da
parte delle api. Il miele può essere
sostituito con glucosio sempre riscaldato a bagno-maria per facilitarne
l’impastatura. Il candito va
confezionato in pacchetti da 1 Kg. circa utilizzando delle vaschette di
polietilene per alimenti della capacità di circa 0,7 litri, le stesse che il
vostro salumiere adopera per i prodotti che sgocciolano. Si trovano facilmente
in scatole di 600 pezzi, presso i grossisti, oppure sfuse presso i negozi di
casalinghi, sono dell’altezza giusta, 6 cm circa, per stare tra il coprifavo ed
il tetto di lamiera ed inoltre entrano perfettamente nel settore
dell’alimentatore di grande capacità che comunica con l’alveare.
Scorte invernali
Nei climi particolarmente rigidi
occorre mettere gli alveari nelle migliori condizioni per superare l’inverno,
condizioni rappresentate dalla presenza di api giovani e di scorte abbondanti.
Un'interessante pratica apistica
consiste nel sostituire, in autunno prima delle brinate, le scorte di miele del
nido con scorte di zucchero invertito, facendo attenzione a non sottrarre le
scorte di polline che saranno fondamentali per la ripresa dell’attività
primaverile.
Considerando che in questo periodo la
temperatura non è molto elevata, bisogna fornire uno sciroppo denso di zucchero
invertito per evitare alle api sia il lavoro di concentrazione sia
d'inversione. La somministrazione deve avvenire in modo continuativo in tempi
brevi, adoperando l’alimentatore di grande capacità per evitare
una eccessiva deposizione e conseguente consumo delle scorte di polline; durante questo breve periodo si avrà comunque una deposizione
supplementare sufficiente a procurare un buon eccesso di api giovani.
a sinistra alimentatore di circa 4 litri |
Preparazione dello sciroppo invertito (per piccoli quantitativi)
La soluzione di zucchero invertito
adatto alle scorte invernali, si prepara sciogliendo dello zucchero in acqua
nella proporzione di 8 a 5 (Kg./L.) ed aggiungendo 0,3 g. di acido citrico per
Kg. di zucchero, tenere in ebollizione per mezz’ora. Se volete solleticare il
palato alle vostre api aggiungete allo sciroppo 0,5 g. di sale da cucina per
litro, ve ne saranno molto grate.
Per la soluzione adatta alla
stimolazione della covata cambia soltanto il rapporto zucchero / acqua che deve
essere di 1/1 (Kg./ L.)
Per quantitativi dell'ordine di quintali
Conviene approvvigionarsi di glucosio o miscele di glucosio e fruttosio specifiche per l'apicoltura, disponibili sul mercato a prezzi vantaggiosi.
Mantenimento della popolosità
Nella pratica dell’apicoltura
stanziale, si verifica frequentemente un forte calo d'importazione tra due
fioriture produttive, in quei casi in cui la distanza tra le due fioriture è di
un mese o più è importante mantenere alto il livello di popolosità dell’alveare
mediante lo stimolo dell'alimentazione.
Anche in questo caso il candito è da
preferirsi in quanto non fa fare scorte, mantenere alto il livello di covata
significa però indurre l’alveare a consumare le scorte accumulate in
precedenza, la cosa è poco rilevante in quanto si va incontro ad una nuova
fioritura.
Un caso particolare si verifica in
Sicilia durante il periodo estivo, dalla fine di luglio fino ai primi d'ottobre
in pratica non si ha importazione e principalmente viene a mancare il polline.
In queste condizioni l’allevamento di
covata è fortemente rallentato fino a cessare completamente. Si sa che le
larve, per crescere, hanno bisogno delle proteine che traggono prima dalla
pappa reale e successivamente dal polline. In sostituzione del polline sono
state sperimentate nel tempo varie soluzioni, adottando sia proteine d'origine
vegetale come lievito, farine di leguminose o di castagne, sia proteine
d'origine animale, quali l’albumina e più recentemente la caseina.
Durante il periodo di carenza di
raccolto, se le famiglie hanno scorte di miele più che abbondanti, si può
mantenere alta la deposizione e quindi la popolazione con la somministrazione
di candito contenente il 3-4 per mille di caseina solubile, per uso enologico.
Ovviamente vale la pena di correre il
rischio di affamare le famiglie, solo se ci si aspetta una fioritura da
raccolto entro il mese d'ottobre.
Costruzione di fogli cerei
E’ buona regola, per non sprecare il
nettare e non ridurre la produzione di miele, far costruire i fogli cerei sulla
coda di una produzione intermedia o alla fine dell’ultimo raccolto, temperatura
permettendo.
In questo secondo caso si sfrutta
l’esuberanza di api ceraiole presenti e di quelle che nasceranno dalla covata
deposta durante la fioritura, fornendo loro un’alimentazione liquida di
sciroppo di zucchero nel rapporto 1/1 (Kg. /L.) facendolo assorbire, ad una
velocità non molto elevata.
Purtroppo gli alimentatori in
commercio non sono adatti allo scopo in quanto sono progettati per
un’alimentazione a ruota libera, per ovviare all’inconveniente è sufficiente
procurarsi un recipiente di almeno cinque litri con coperchio ermetico e
praticare sul coperchio alcuni fori (5 - 6) da 1 mm. in corrispondenza del
foro sul coprifavo, in questo modo l’alveare assorbirà meno di un litro al giorno,
sufficiente a stimolare le ceraiole ma, non abbastanza per fare scorte.
Ovviamente si avrà anche un
incremento di covata che potrà essere utilizzata per la formazione degli sciami artificiali.
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