giovedì 20 dicembre 2012

L’Alimentazione artificiale degli alveari



Introduzione
L’apicoltura intensiva non può fare a meno dell’alimentazione degli alveari se vuole raggiungere lo scopo della massima produzione in senso generale.
Lo scopo tradizionale dell’alimentazione è quello di mantenere in equilibrio l’alveare cioè di assicurare costantemente la presenza di api di tutte le età così da non pregiudicare lo svolgimento delle funzioni indispensabili alla vita dell’alveare stesso.
Però, l’alimentazione, se usata con criterio in funzione di un programma di conduzione prestabilito, può assolvere compiti diversi in funzione della qualità, della quantità e dell’epoca di somministrazione.
Occorre precisare che, in via del tutto generale, l’alimentazione solida ha l’effetto di stimolare la deposizione, mentre l’alimentazione liquida serve principalmente alla ricostituzione delle scorte.
Ovviamente, poiché la natura non ama camminare sui binari, queste rigide indicazioni possono essere tranquillamente sovvertite, se questo può portare ad un vantaggio produttivo, purché si sappia esattamente quali sono le modifiche e le conseguenze a cui va incontro l’alveare.

Produzione di bottinatrici
Premesso che ogni apicoltore dovrebbe avere un preciso calendario delle fioriture, valido per le aree di pascolo dei suoi alveari, in vista del raccolto, egli ha interesse a sviluppare enormemente la popolazione di bottinatrici.
Si può programmare un’alimentazione con semplice candito, iniziando ad alimentare 45 giorni prima della prevista fioritura produttiva, a condizione che l’alveare abbia abbondanti provviste di miele e polline, sospendendo poi la somministrazione15 giorni prima della fioritura stessa.
Ciò che succede può essere letto nella seguente tabella:


  Alimentazione con candito
Da 0 ..................21............ al 30° giorno

                              Incremento delle nascite
                  dal 21°...................41.......... al 51° giorno
       
                                                 Incremento delle bottinatrici
                                   dal 41°.............................. al 71° giorno

Spiegazione della tabella
A partire dal 21° giorno, dall'inizio dell'alimentazione, si ha l'incremento della popolazione che continua per trenta giorni e quindi fino al 51° giorno.. Venti giorni dopo la nascita, cioè al 41° giorno dall'inizio dell'alimentazione, le giovani api cominciano a diventare bottinatrici il cui numero incrementa sempre, per i successivi trenta giorni, fino al 71° giorno dopo l'inizio dell'alimentazione.
Difficilmente una fioritura produttiva ha una durata superiore a 30 giorni, questo è uno dei motivi per cui non vi è interesse a prolungare la stimolazione con candito, il secondo motivo è che si corre il rischio di stimolare la sciamatura, ed infine non vi è interesse ad avere una grossa estensione di covata aperta durante la fioritura perché questo significa alti consumi di nettare.
Abbiamo tradotto in vantaggio uno squilibrio nella popolazione rappresentato dall’anomalo incremento delle covate durante un periodo di scarso raccolto. Nel caso in cui l’importazione di polline, nel periodo precedente il raccolto, sia insufficiente, si può utilizzare il candito proteico che contiene 4g. per Kg. di caseina solubile, facilmente reperibile presso i rivenditori di prodotti per l'enologia.

Attenzione!
Le famiglie sottoposte allo stimolo con candito devono avere scorte di miele e polline sufficienti a sostenere lo sviluppo della covata, infatti, il solo candito non basta a soddisfare le esigenze alimentari della covata, in caso di scorte di miele insufficienti è più utile alimentare con sciroppo di zucchero invertito nel rapporto zucchero/acqua di 1/1.

Preparazione del candito
Il candito a freddo si prepara mescolando, con un’impastatrice meccanica, 25 kg. di zucchero impalpabile con 8 kg. di miele di produzione propria, preventivamente riscaldato fino all’ebollizione. Si aggiungono 3 g. di acido citrico per Kg di candito, durante la fase di impasto, allo scopo di facilitare l’inversione dello zucchero da parte delle api.  Il miele può essere sostituito con glucosio sempre riscaldato a bagno-maria per facilitarne l’impastatura.  Il candito va confezionato in pacchetti da 1 Kg. circa utilizzando delle vaschette di polietilene per alimenti della capacità di circa 0,7 litri, le stesse che il vostro salumiere adopera per i prodotti che sgocciolano. Si trovano facilmente in scatole di 600 pezzi, presso i grossisti, oppure sfuse presso i negozi di casalinghi, sono dell’altezza giusta, 6 cm circa, per stare tra il coprifavo ed il tetto di lamiera ed inoltre entrano perfettamente nel settore dell’alimentatore di grande capacità che comunica con l’alveare.

Scorte invernali
Nei climi particolarmente rigidi occorre mettere gli alveari nelle migliori condizioni per superare l’inverno, condizioni rappresentate dalla presenza di api giovani e di scorte abbondanti.
Un'interessante pratica apistica consiste nel sostituire, in autunno prima delle brinate, le scorte di miele del nido con scorte di zucchero invertito, facendo attenzione a non sottrarre le scorte di polline che saranno fondamentali per la ripresa dell’attività primaverile.
Considerando che in questo periodo la temperatura non è molto elevata, bisogna fornire uno sciroppo denso di zucchero invertito per evitare alle api sia il lavoro di concentrazione sia d'inversione. La somministrazione deve avvenire in modo continuativo in tempi brevi, adoperando l’alimentatore di grande capacità per evitare una eccessiva deposizione e conseguente consumo delle scorte di polline; durante questo breve periodo si avrà comunque una deposizione supplementare sufficiente a procurare un buon eccesso di api giovani.

a sinistra alimentatore di circa 4 litri 



Preparazione dello sciroppo invertito (per piccoli quantitativi)
La soluzione di zucchero invertito adatto alle scorte invernali, si prepara sciogliendo dello zucchero in acqua nella proporzione di 8 a 5 (Kg./L.) ed aggiungendo 0,3 g. di acido citrico per Kg. di zucchero, tenere in ebollizione per mezz’ora. Se volete solleticare il palato alle vostre api aggiungete allo sciroppo 0,5 g. di sale da cucina per litro, ve ne saranno molto grate.
Per la soluzione adatta alla stimolazione della covata cambia soltanto il rapporto zucchero / acqua che deve essere di 1/1 (Kg./ L.)

Per quantitativi dell'ordine di quintali 
Conviene approvvigionarsi di glucosio o miscele di glucosio e fruttosio specifiche per l'apicoltura, disponibili sul mercato a prezzi vantaggiosi.

Mantenimento della popolosità
Nella pratica dell’apicoltura stanziale, si verifica frequentemente un forte calo d'importazione tra due fioriture produttive, in quei casi in cui la distanza tra le due fioriture è di un mese o più è importante mantenere alto il livello di popolosità dell’alveare mediante lo stimolo dell'alimentazione.
Anche in questo caso il candito è da preferirsi in quanto non fa fare scorte, mantenere alto il livello di covata significa però indurre l’alveare a consumare le scorte accumulate in precedenza, la cosa è poco rilevante in quanto si va incontro ad una nuova fioritura.
Un caso particolare si verifica in Sicilia durante il periodo estivo, dalla fine di luglio fino ai primi d'ottobre in pratica non si ha importazione e principalmente viene a mancare il polline.
In queste condizioni l’allevamento di covata è fortemente rallentato fino a cessare completamente. Si sa che le larve, per crescere, hanno bisogno delle proteine che traggono prima dalla pappa reale e successivamente dal polline. In sostituzione del polline sono state sperimentate nel tempo varie soluzioni, adottando sia proteine d'origine vegetale come lievito, farine di leguminose o di castagne, sia proteine d'origine animale, quali l’albumina e più recentemente la caseina.
Durante il periodo di carenza di raccolto, se le famiglie hanno scorte di miele più che abbondanti, si può mantenere alta la deposizione e quindi la popolazione con la somministrazione di candito contenente il 3-4 per mille di caseina solubile, per uso enologico.
Ovviamente vale la pena di correre il rischio di affamare le famiglie, solo se ci si aspetta una fioritura da raccolto entro il mese d'ottobre.

Costruzione di fogli cerei
E’ buona regola, per non sprecare il nettare e non ridurre la produzione di miele, far costruire i fogli cerei sulla coda di una produzione intermedia o alla fine dell’ultimo raccolto, temperatura permettendo.
In questo secondo caso si sfrutta l’esuberanza di api ceraiole presenti e di quelle che nasceranno dalla covata deposta durante la fioritura, fornendo loro un’alimentazione liquida di sciroppo di zucchero nel rapporto 1/1 (Kg. /L.) facendolo assorbire, ad una velocità non molto elevata.
Purtroppo gli alimentatori in commercio non sono adatti allo scopo in quanto sono progettati per un’alimentazione a ruota libera, per ovviare all’inconveniente è sufficiente procurarsi un recipiente di almeno cinque litri con coperchio ermetico e praticare sul coperchio alcuni fori (5 - 6) da 1 mm. in corrispondenza del foro sul coprifavo, in questo modo l’alveare assorbirà meno di un litro al giorno, sufficiente a stimolare le ceraiole ma, non abbastanza per fare scorte.
Ovviamente si avrà anche un incremento di covata che potrà essere utilizzata per la formazione degli sciami artificiali.







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