non possiamo ancora lasciare a casa gli occhiali da sole, le arance sono maturate con più di un mese di anticipo, i mandorli ancora non perdono le foglie, le palme da dattero stanno maturando i frutti, la fioritura del nespolo continua oltre il periodo solito così come quella dell’erica, la calendula e la sinacciola sono in fase esplosiva, ha inizio la fioritura del rosmarino. No! Non è primavera. Dovrebbe essere inizio d'inverno.
Palma da datteri, cespi in maturazione |
E questo è male per le api?
Credo proprio di no!
Sempre molto più di frequente si leggono notizie del tipo :
- Il clima ed i cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova l'apicoltura, provocando un vero e proprio sterminio delle api…… Molte famiglie di api rischiano di non vedere la primavera. -
Per poi inevitabilmente finire con il citare una frase attribuita molto ignorantemente ed altrettanto arbitrariamente ad Einstein, che mi auguro non ce ne voglia, che lega la fine dell’umanità a quella delle api.
Ma andiamo alla cronaca.
nespolo del giappone |
La raccolta del miele di erica e di quello di nespolo, quest’anno faranno registrare un record, un andamento climatico del tipo primaverile, piogge alternate a giornate soleggiate hanno prolungato le fioriture autunnali e hanno permesso alle api di fare un buon raccolto. In altre aree, dove non sono presenti queste piante, le api raccolgono nettare e polline sulle erbacee annuali fiorite, quanto basta a mantenere alcuni favi di covata che forniranno le api per l’inverno che, prima o poi, arriverà. Questo in Sicilia.
Nelle regioni in cui le più alte temperature autunnali non sono accompagnate da fioriture, non saprei dire dove, l’apicoltore, se vuole, può intervenire con alimentazione di sostegno, una tecnica più antica del “Cucco”, come si dice da queste parti.
sinacciola |
Qualcuno mi spiega perché le api dovrebbero morire di fame?
erica multiflora |
In seguito a studi genetici durati decenni, a cui hanno collaborato numerose equipes di ricercatori, il Prof Ruttner ha concluso che tutte le razze di api esistenti sul continente Euro-Asiatico derivano da un’unica specie che originariamente viveva in Africa, nell’area attualmente occupata da deserto del Sahara.
Forse possiamo dire che le variazioni climatiche non incidono sull’esistenza delle api, ma su quella dell’apicoltore distratto? Non credo che l’uomo sapiens si rivelerà talmente insipiens da non sapersi difendere e difendere le api da queste cicliche variazioni climatiche ma, questo non basta per riconciliarci con Einstein; l’uomo sapiens saprà rivedere il suo ruolo, il comportamento e la sua posizione nel complesso equilibrio delle specie viventi?
calendula |
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