martedì 31 dicembre 2024

 Variazioni climatiche  Conseguenze ( Parte prima )

  Piovve, piove, pioverà? 


E’ tutta li, per i più, in queste tre parole, la causa principale  della mancata produzione dell’anno  in corso (2024)

.

Questa errata interpretazione, di senso comune, dei fenomeni meteo che agiscono sulle piante e quindi sugli alveari, travisa una realtà più profonda che è la principale causa del disagio delle piante in generale e la carenza idrica concomitante non fa che peggiorare la situazione.

Naturalmente l’assenza delle piogge autunnali e invernali impedisce principalmente la germinazione delle piante da seme spontanee e coltivate per cui, in prospettiva, vengono a mancare in parte i pascoli primaverili ed estivi.


Il motore di tutto questo  è senza dubbio l’aumento della temperatura del pianeta, un fenomeno  in crescita costante ed è misurabile, mentre non è aatto scontato e prevedibile verso quale equilibrio il clima del pianeta si andrà a stabilizzare.

Intanto, nel nostro piccolo, con gli strumenti limitati di cui disponiamo, possiamo provare a fare un’analisi puntuale, con dati di sicura origine, in una porzione di territorio definita della Sicilia preso a campione.

La scelta deriva dalla drammaticità dell’attuale momento che ci mostra tutta la fragilità  del sistema produttivo agricolo e, all’interno di questo, dell’apicoltura.


I dati climatici, dal 2015 al 2024, raccolti nella tabella ci mostrano chiaramente mese per mese , per un decennio, l'aumento delle temperature medie massime e minime.(vedi Tabella).

 Per iniziare occorre chiarire il rapporto piante-clima allo scopo prendiamo in considerazione le coltivazioni arboree e in particolare i fruttiferi.

E’ evidente che gli alberi, in generale, registrano con continuità i fenomeni climatici di cui hanno percezione diretta e continua e modificano la loro fisiologia come risposta alla sommatoria dei dati ambientali percepiti, piuttosto direi subiti.

Ad esempio attualmente, luglio 2024 gli agrumi, in seguito alle alte temperature e alla carenza idrica, sono entrati in protezione rallentando al massimo l’attività fisiologica.

Tornando a ciò che più interessa direttamente l’apicoltura, ad esempio ai fruttiferi, di cui sappiamo che:


-    le alte temperature invernali ne impediscono il completamento del ciclo vegetativo

-    mentre invece sono le ore di esposizione alla luce che ne governano la fioritura

di conseguenza abbiamo delle piante sotto stress che comunque fioriscono a tempo debito.

Lo stress si manifesta in fioritura con la scarsa o nulla produzione di nettare e polline e questo lo ricaviamo dal comportamento delle api le quali non mostrano interesse per queste fioriture, in particolare durante la fioritura degli agrumeti manca perfino l’aroma tipico dei fiori.

Ora se allarghiamo lo sguardo sull’agricoltura in generale, dove le allegazioni sono al minimo storico, sempre più ci rendiamo conto di come e di quanto i cambiamenti climatici potranno essere responsabili sulla futura carenza di cibo.

 

* (Dati climatici della provincia di Trapani dal 2015 al 2024 tratti da “ il meteo.it “)


Si prendono in considerazione, per ogni anno, soltanto le temperature dei mesi d’autunno- inverno che sono quelle che hanno più influenza sulla fisiologia delle piante, in particolare dei fruttiferi.*

 

anno

Gennaio

Febbraio

Marzo

Ottobre

Novembre

Dicembre

2015

8.4 / 15.6

9.1 / 14.3

10.5 / 17

16.8 / 23.8 

12 / 19.7 

6.9 / 16.6 

2016

8.2 / 15.5

9.6 / 16.6

8.6 / 16.6

16.5 / 24.7

13 / 20.3

8.5 / 16.6

2017

6.3 / 13.4

8.8 / 16.5

8.9 / 18 

15.7 / 23.4 

11.8 / 18.5

7.9 / 14.5 

2018

9.2 / 15.6

8.1 / 13

10.7 / 16.5

16.7 / 23.7

12.7 / 19.7

9.8 / 15.8

2019

6.5 / 13.2

6.9 / 14.6

9.1 / 17.1

17.1 / 25.5 

14.1 / 19.4

11.6 / 16.9 

2020

6.8 / 15.3

7.7 / 16.5

8.9 / 16.9

15.1 / 23

12.3 / 20.7

10.3 / 16.1

2021

10.1 / 14.9

9.1 / 15.9

9.1 / 16.1

17 / 23

13.3 / 19.1

10 / 15.2

2022

7.4 / 13.8

8 / 15.3

7.3 / 15.8

17.7 / 25.8

14.4 / 21.4

11.7 / 18.6

2023

7.3 / 15

5.5 / 14.8

9.6 / 17.9

18.1 / 27.3

14.9 / 22

10.3 / 17.2

2024

9.5 / 16.8

9.6 / 17.7

10.7 / 19

 

 

 

Leggendo in verticale, mese per mese, è evidente la tendenza ad una crescita costante della temperatura e nulla fa prevedere una prossima inversione di tendenza.


 In questo quadro come si colloca l’apicoltura?

E’ assolutamente riduttivo pensare all’apicoltura come produzione di miele, la presenza capillare degli alveari nel territorio ore all’agricoltura un servizio gratuito e fondamentale, l’allegazione dei fiori, per ottenere frutti e semi che alimentano, innanzi tutto, il ciclo produttivo agricolo e di conseguenza l’approvvigionamento alimentare della popolazione.

Salvare l’apicoltura è un imperativo categorico.

Iniziamo ad analizzare punto per punto le problematiche che emergono nel comparto apicolo. Dall’anagrafe apistica si ricava che in Sicilia operano circa duemila (2.000) aziende le quali gestiscono un totale di circa cento quaranta mila alveari (140.000).


L’annata apistica inizia in autunno con l’obiettivo di giungere alla primavera con gli alveari pronti per la produzione, Il calo produttivo di circa il 90% dell’anno in corso (2024) ha determinato una gestione degli allevamenti in grave perdita le cui voci principali di costo sono:

-     Manodopera

-    Carburanti

-     Alimentazione

-    Materiali di consumo

-    Spese generali di gestione

Volendo mantenere attive le aziende così come sono, nella prospettiva della futura stagione apistica (2024-2025), si può semplicemente prevedere il raddoppio delle necessità finanziare e allocarle tra le perdite aziendali.

Le aziende sono in grado di sopportare un tale impegno economico ?

Considerando che anche negli anni passati la produzione non è stata al top è facile immaginare un alto grado di dicoltà economica nella gestione.

Intanto constatiamo che, nelle varie pagine di vendita online, si moltiplicano le oerte di attrezzature apistiche usate, un segnale minimale ma significativo.

Risulta chiaro che non si può mantenere attivo un comparto con provvedimenti di emergenza per situazioni che di emergenza non sono e che, in prospettiva, si replicheranno negli anni successivi. Si deve cambiare ottica passando ad interventi di sostegno di carattere strutturale i quali si possono distribuire in diverse normative esistenti e che, oltre tutto, pesano meno sulla finanza pubblica, come vedremo.




















lunedì 30 dicembre 2024

 Anno 2025 

Da alcuni anni, purtroppo, non ho aggiornato questo Blog, adesso è giunto il momento di ricominciare. Non mancano certamente gli argomenti da sviluppre:  associazionismo, clima, sanità, tecnica, ecc.  

Sul frontre associazione si registra il successo dei Laboratori Sociali di Fai Sicilia- Federazione Apicoltori Italiani situati nelle tre provincie di Enna, Ragusa e Trapani. Un servizio a basso costo, riservato agli associati, che ha permesso a tanti piccoli allevatori  di accedere al mercato, alla luce del sole, passando da sconosciuti a soggetti economici con tutte le carte in regola, aziende che hanno trovato lo stimolo economico per la  crescita. Una opportunità sociale sostenuta dalle amministrazioni comunali di  Nicosia (EN), Scicli (RG), Valderice (TP) che, con lungimiranza, ci hanno affidato i locali idonei  all'estrazione e confezionamento dei prodotti dell'apicoltura; secondo i regolamenti sanitari i laboratori possono accogliere gli apicoltori residenti nelle provincie citate e in quelle limitrofe, in pratica possono servire gli apicoltori di tutta la regione (vedi mappa).



Le moderne attrezzature permettono di lavorare in estrazione circa 150 melari al giorno e di invasettare circa 600 vasetti da 500g /ora

Linea di estrazione è composta da: disopercolatrice, accumulo telaini, due smielatori da 48 favi

Invasettatrice ad ingranaggi computerizzata con piano ruotante  della ditta  Swienty