sabato 15 ottobre 2011

Apicoltura evolutiva : i pappagalli più rapidi degli apicoltori?

Il mio viaggio a Barcellona, per la verità, ha avuto più un senso di pellegrinaggio piuttosto che di vacanza. E questo non per motivi religiosi ma, esclusivamente, per il piacere di accrescere la mia conoscenza su quel fenomeno architettonico-culturale che va sotto il nome di "MODERNISMO" di cui Barcellona è indubbiamente la capitale.

La filosofia dell'architetto Gaudì e dei suoi seguaci si rifà completamente alla natura non tanto come imitazione ma in quanto interpretazione.
Gaudì: ringhiera foglie di palma
Così, passeggiando amabilmente nel parco Guel, con la mente permeata di bellezza, genialità e semplicità tra i sedili, le fontane, gli oroscopi ricoperti da gioiosi disegni realizzati con pezzi di mattonelle, scarti di lavorazione della fabbrica di Guel, tra le colonne di pietre grezze ad imitazione dei tronchi di palma; 

Parco Guel belvedere: panchina e mosaici di Gaudì  
improvvisamente, le palme di pietra si trasformano in palme vere, gli uccelli di mattonelle in uccelli veri che con striduli versi ti riportano  dalla finzione, bella in quanto mai, alla realtà gioiosa della natura vera. I pappagalli veri hanno scelto di abitare le palme vere e di vivere stabilmente nel parco Guel aggiungendo bellezza viva alla bellezza architettonica.

Pappagalli a Parco Guel, foto tratta da:   Una finestra sul domani



Le palme, fanno quello che hanno sempre fatto le palme e ondeggiano al vento con delicato fruscio; i pappagalli continuano a fare, come sempre, i pappagalli e, in questa apparente monotonia, la vita si perpetua con gioia.Ma, sotto sotto, c'è qualcosa che lavora caparbiamente e in silenzio, qualcosa che si chiama evoluzione e che adopera la leva della selezione naturale. Ed è così che i pappagalli, originari della fascia tropicale, si sono adattati a vivere a Barcellona.

Ma che c'entra questo con l'apicoltura?
Non ho potuto fare a meno di andare con il pensiero alle esperienze di apicoltore giovane e meno giovane ma, sempre entusiasta, a tutti gli apicoltori che ho incontrato per dovere, per lavoro o per diletto e a un denominatore comune che ha caratterizzato la maggioranza di questi incontri - l'assoluta tendenza all'immobilità della maggioranza degli apicoltori, abbarbicati come edere, al loro vecchio tronco di conoscenze apistiche ormai pietrificato come le palme di Gaudì - 

Parco Guel: edera su tronchi di pietra di Gaudì
Mi piacerebbe vederli percorrere nuove strade, lanciati in nuove esperienze  in un cammino di rinnovamento indispensabile per assicurarsi un futuro non solo di sopravvivenza ma addirittura migliore; ritornare vivi come i pappagalli di Barcellona.
E se, come si suol dire, la speranza è l'ultima a morire, sono convinto che questo desiderio mi sopravviverà.


1 commento:

  1. Sono Aldo Regolo apicoltore da due anni, mi do da fare per la salvaguardia delle api, è dal 2008 dopo la prima conferenza fatta a Torino nel Museo Regionale di Scienze Naturali Come moderatore abbiamo avuto il compianto Giorgio Celli quest anno rifacciamo la seconda il 16 e 17 dicembre sempre a Torino, e mi piacerebbe che Lei nenisse a parlare e spiegare le Sue idee, perché mi sembrano uguali alle mie e di qualche apicoltore che veramente ama le api. Aldo Regolo Presidente U.C.E.P.E.

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