Per forza di un alveare si intende l'insieme della popolazione adulta, delle covate, delle scorte di miele e di polline. Sapere valutare la forza di un'alveare è una delle peculiarità dell'apicoltore che, in base a questa informazione, mette in atto gli accorgimenti necessari a mantenere efficiente ed autosufficiente l'alveare stesso. L'esperienza e la conoscenza di semplici regole permette una facile e rapida valutazione dello stato dell'alveare.
L'organizzazione interna dell'alveare, segue regole precise, le covate sono sistemate al centro del nido di preferenza verso l'ingresso, nella loro globalità assumono una forma a uovo con la maggiore estensione nei favi centrali; le api adulte ricoprono principalmente l'area di covata e anche le scorte, di miele e polline, che sono sistemate in alto e dietro le covate e nei favi laterali.
L'apicoltore impara a valutare l'entità di ogni singola parte "ad occhio" e completa la valutazione soppesando manualmente l'arnia, per fare questo la solleva leggermente dalla parte posteriore per saggiarne il peso globale.
Sono stati messi a punto dei metodi di maggiore precisione per la valutazione della forza di un alveare, in particolare per scopo di studio.
Un metodo per la valutazione in campo dell'entità della popolazione delle covate e delle scorte è quello dei sesti: l'area di un telaino da nido viene suddivisa, con del fil di ferro, in sei rettangoli uguali, l'apicoltore, sovrapponendolo al favo dell'alveare valuta il numero di api o di covata o di scorte per ogni rettangolo.
Il punto difficile della valutazione si identifica con l'abilità dell'apicoltore di stimare per confronto diretto, in campo, il numero di api presenti in ogni sesto; considerando che le api non sono soldatini immobili e che la loro distribuzione sul favo è del tutto casuale, la valutazione in campo risulta alquanto difficile e altamente soggettiva.
La suddivisione dell'area totale in rettangoli più piccoli facilita la stima e diminuisce l'errore, al limite se l'area del rettangolo corrispondesse alla superficie occupata da un'ape la conta sarebbe esatta.
Come riferimento si assume che ogni decimetro quadrato di favo può contenere 130 (1) api, poiché un foglio cereo di 41x26 cm corrisponde ad una superficie di 10,66 decimetri quadrati ne segue che su un favo ci possono essere 1385 api cioè 230 api per settore sesto; altri autori (2) riportano il valore di 253 api per sesto. Questa sola differenza di valore nell'assunto iniziale comporta già una differenza del 10% sul risultato finale.
In letteratura sono riportati diversi tentativi di ricondurre il problema entro limiti di incertezza ragionevoli,
IL centro svizzero di ricerche apicole Liebefeld, riconoscendo nella soggettività dell'operatore la maggiore fonte di errore nella valutazione del numero di api per sesto, ha messo online un esercizio per la valutazione del numero di api su un favo, partendo dall'assunto di 230 api/sesto.
Volendo semplificare il procedimento e riprendendo una vecchia idea (Jeffree, 1951) è stato elaborato un metodo semplice e veloce per cui tutte le operazioni di valutazione possono essere realizzate in studio e ripetute quante volte si vuole.
Il metodo si basa sull'uso di una fotocamera digitale idonea alle riprese macro e sulla successiva elaborazione in studio delle foto mediante un idoneo programma di foto ritocco.
Allo scopo di ridurre il margine di errore di valutazione è stata utilizzata una griglia virtuale delle dimensioni di un foglio cereo, suddivisa in quarantotto parti, la griglia è trasparente e sovrapponibile alle foto riprese in campo, il valore in api per ogni rettangolo della griglia è di 51.
Tenendo conto delle difficoltà di operare in apiario, dove non sempre si può usufruire di un angolo di ripresa ottimale, è possibile adattare la griglia alla prospettiva della foto mantenendo le corrette proporzioni.
Nella sequenza fotografica, due esempi:
- nella colonna di sinistra le foto con la griglia calibrata sovrapposta alla foto del favo
- nella colonna di destra la griglia è stata adattata alla prospettiva della foto, mantenendo invariate le proporzioni.
La valutazione delle covate e delle scorte è un'operazione molto più semplice, intanto non si muovono e poi si è certi del numero di celle per decimetro quadrato, in base al foglio cereo adoperato.
Adesso non rimane che allenarsi
Riferimenti
(1) Prontuario per la rilevazione della forza della colonia
Anton Imdorf und Luzio Gerig (1999) Centro svizzero di ricerche apicole Stazione di ricerche lattiere, Liebefeld, CH-3003 Berna
(2) CONFRONTO TRA GLI EFFETTI DI
DIVERSI TIPI DI ALIMENTO PER LE API(*)
Franco Frilli
Università degli Studi di Udine
Moreno Greatti, Giorgio Della Vedova
Laboratorio Apistico Regionale
Pier Antonio Belletti
Consorzio Apicoltori della Provincia di Gorizia
Notiziario ERSA 3/2009
Nessun commento:
Posta un commento