venerdì 15 gennaio 2010

Un giovane apicoltore si fa avanti

Un grande poeta spagnolo, Garcia Lorca, definiva il miele come “il cantico dell’amore, la sostanza dell’infinito, l’anima del sangue gemebondo dei fiori condensato tramite un altro spirito.”
Il mio personale viaggio verso il magnifico ed affascinante mondo del miele e dell’apicoltura nasce grazie ad una lunga tradizione di famiglia che mi ha portato a stare a contatto con questo laborioso insetto sin da piccolo, quando ammiravo mio nonno (Francesco Bonaventura) che con enorme amore, passione e pazienza allevava le sue api.

Successivamente, quando la sua avanzata età non gli permise più certi sforzi fisici, è stato mio zio (Vincenzo Bonaventura) che ha continuato a percorrere il sentiero tracciato dal padre, sfruttando i suoi importanti insegnamenti ma con un approccio più moderno ed adeguato ai cambiamenti, mettendoci del proprio e migliorando ulteriormente la produzione di miele.
( Massimiliano e lo zio Vincenzo in laboratorio )
E’ proprio grazie a lui ed al suo entusiasmo che ho ricevuto la giusta  spinta per catapultarmi, compatibilmente con i miei impegni principali, in questa “dolce e meravigliosa avventura”.
Attualmente collaboro con mio zio ma allo stesso tempo conduco un mio piccolo e personale apiario che mi consente di mettere in pratica ciò che di prezioso apprendo da lui e dai manuali di apicoltura che leggo. Faccio parte anche della FAI (Federazione Apicoltori Italiani) che è la più autorevole organizzazione del settore apistico italiano e risulto essere uno dei più giovani apicoltori della prov. di Trapani. Per me l’apicoltura, prima che un lavoro, è una vera e propria passione, un attività che mi permette di vivere a contatto completo con la natura seguendo anche l’avvicendarsi delle stagioni. E’ un modo sano e genuino, oltre che remunerativo, per scaricare le tensioni e lo stress che si accumulano nella quotidianità.
( in apiario )
Delle api ho sempre ammirato la perfetta organizzazione, la tenacia nel voler andare avanti, lo spirito di sacrificio e la stretta collaborazione che lega tutti membri dell’alveare, dove non esiste l’egoismo e dove ogni singola  ape svolge i propri compiti indispensabili per l’equilibrio dell’intera famiglia, tutti pregi che si possono tradurre nel concetto  “l’unione fa la forza”.
Le api trasmettono, infatti, dei messaggi e degli insegnamenti di vita importantissimi che purtroppo l’uomo non sempre applica. Questa coesione ci deve far capire l’importanza dell’unione per cercare di andare avanti pur tra mille emergenze che si presentano ogni giorno.
Gli alveari miei e di mio zio producono annualmente circa 20 quintali di buon “miele millefiori”, un miele genuino ricavato da una miscela di piante diverse che si trovano nel territorio napolese e agro-ericino.Ogni millefiori possiede proprie caratteristiche che si ripetono di anno in anno con variazioni più o meno importanti, ma che non nascondono la base multifloreale.
L’affluenza dei napolesi che acquistano ed elogiano il nostro miele ci riempie di orgoglio e ci fa capire come sia grande la consapevolezza delle proprietà benefiche di questo magnifico prodotto.

Massimiliano Pizzo

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2 commenti:

  1. Si sente che c'e` la passione. Io sono al primo anno con le api. Non ho ancora preso gli sciami. Ma spero di poter lavorare con le api con il tuo stesso entusiasmo.

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