domenica 20 novembre 2011

Vespe e calabroni all’attacco degli alveari

Le vespe e i calabroni sono insetti carnivori, hanno una dieta molto varia, si può dire che non ci sia fonte proteica o zuccherina che non faccia parte della loro alimentazione. Non disdegnano di alimentarsi di altri piccoli insetti o di carogne di animali, la presenza di questi insetti predatori, in volo attorno al barbecue di carne o di pesce è un classico per i campeggiatori e per i villeggianti. Puntualmente ogni anno nel pieno dell’estate e fino all’autunno inoltrato la 

disponibilità abituale di prede per le vespe e i calabroni si assottiglia sicché, questi predatori, rivolgono la loro attenzione verso gli alveari, attraente fonte di abbondante alimento. Lo sanno bene gli apicoltori che spesso si trovano a dovere fronteggiare veri e propri attacchi in massa ai loro apiari. Il problema è antico; Bruno Pasi apicoltore di Albaredo D’Adige (VR) che mi ha avviato all’attività, mi raccontava che l’apicoltore Caliari Dante, meglio noto in paese come il maestro Dante, in attività fino al 1954, ricompensava con qualche nichelino il volenteroso ragazzino di turno che, appostato vicino ai suoi alveari, magistralmente catturava con un colpo di paletta i calabroni che frequentavano l’apiario.
I tempi cambiano ma, i calabroni restano e non sono un problema soltanto per gli apicoltori, ne soffrono anche i gestori di campeggi e di agriturismi e quanti amano la vita all’aria aperta.
Il controllo della popolazione di vespe e calabroni si può realizzare utilizzando delle trappole in grado di ridurre la loro presenza senza danneggiare troppo queste specie che, in natura, hanno una loro utilità e in particolare senza contribuire all’ulteriore inquinamento dell’ambiente con l’uso di insetticidi vari.
In commercio esistono diversi tipi di trappole ed anche gli amanti del fai da te si sono sbizzarriti nell’inventare soluzioni economiche. Non poteva mancare una proposta da apicoltore, una trappola semplice, economica, rispettosa dell’ambiente e degli animali, la sua efficacia è stata testata per decenni. 
Come è evidente nella figura



la realizzazione è alla portata di tutti, bastano: una tavoletta di legno compensato, un foglio di plastica, delle puntine da disegno, della colla per topi, delle esche di carne o pesce, una cupola di rete a maglie larghe appoggiata o sospesa.
Consigli per l’uso:
-armarsi di pazienza
-la colla va spalmata in modo omogeneo sul foglio di plastica
-la trappola va sistemata al riparo dalla brina notturna
-per esca si possono adoperare dei pezzettini di pesce o di carne
-periodicamente si rinnova la trappola sostituendo il foglio di plastica 
-la cupola in rete a maglie larghe evita che gli uccelli insettivori rimangano incollati. 
Funziona 100 %

Vincenzo Stampa


http://www.wikio.it

4 commenti:

  1. dentro una delle mie arnie una volta trovai un coleottero intento a succhiare il miele da un favo di scorte .... e un'altra volta trovai una falena all'interno avvolta da propoli ...

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  2. per quanto riguarda il coleottero si tratta di Aethina Tumida...

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  3. Oltre a Vespe e Calabroni ci stanno anche i Gruccioni ...un metodo per cacciarli??? grazie

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